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Category Archives: Implantologia

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Impianti fissi: la tecnica Flapless ha sempre più successo

Un impianto dentale fisso è funzionale ed esteticamente migliora la bocca e il sorriso di chiunque. Le tecniche di inserimento, oggi, sono sempre meno invasive. Ossia, si può inserire l’impianto senza dover tagliare le gengive, il che rende gli interventi meno lunghi e con un decorso migliore.

A Milano è possibile sottoporsi a questo tipo di operazione. Niente incisione più o meno grande sulla gengiva, per poterla poi discostare dall’osso sottostante. Niente punti di sutura al termine dell’intervento, che prevede – tramite l’uso di frese calibrate – il posizionamento dell’impianto stesso all’interno del sito. L’operazione mini invasiva viene detta Flapless (che in inglese significa senza lembo). Non sempre è possibile, ma quando si può i benefici sono enormi. Non si devono fare tagli estesi alle gengive, scollandole. Si realizza un piccolo opercolo gengivale che consenta l’accesso alle frese di preparazione.

I disagi e i fastidi del paziente crollano letteralmente sia durante sia dopo l’intervento, che dura molto meno tempo. Anzi, i fastidi post-operatori sono praticamente pari a zero o comunque si possono tenere sotto controllo semplicemente con i farmaci. Perché la Flapless sta riscuotendo grande successo?

Perché la Flapless oggi è possibile

Sostanzialmente perché oggi gli odontoiatri si ritrovano a lavorare con tecnologie molto più avanzate e possono lavorare in totale sicurezza. Citiamo gli strumenti in 3D per le radiografie, i software specifici che possono simulare l’intervento prima di effettuarlo. Non solo: le analisi compiute al computer permettono di creare guide chirurgiche precisissime che permettono poi di operare nel posizionamento degli impianti in modo preciso.

Ci sono casi in cui non è possibile adottare questa tecnica e bisogna operare dunque in modo tradizionale. Quando? Quando ci sono situazioni anatomicamente piuttosto difficili, in cui è dunque necessario avere una visuale ampia oppure quando si presentano all’odontoiatra situazioni che richiedono l’aumento dei livelli ossei, la cosiddetta rigenerazione.

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Implantologia oggi: sedazione cosciente e procedura computer guidata

Perdere i denti è una brutta sensazione. Che crea imbarazzo. Entra in gioco, in questo caso l’implantologia moderna, che permette di riavere denti fissi uguali a quelli naturali che non ci sono più. Da 40 anni a questa parte, sono stati fatti dei passi in avanti notevoli. Ricordiamo che l’impianto è una piccolissima vite che va inserita nell’osso della bocca e che rappresenterà la radice artificiale del nuovo dente. Quando i denti da sostituire sono più di uno, il dentista-implantologo deciderà quanti nuovi impianti utilizzare per sostituire i denti mancanti con la protesi.

Dicevamo di tecniche e tecnologie nuove e avanzate. Rispetto al passato, si sono ridotti i tempi, ma soprattutto l’intervento è diventato praticamente indolore. L’importante è eseguirlo in un centro specializzato perché soltanto un chirurgo esperto e tecnologie all’avanguardia possono permettere di eseguire l’operazione in modo assolutamente impeccabile e sicuro.

Al giorno d’oggi esiste un approccio dell’implantologia chiamato Soft Implantology. Permette anche a chi è terrorizzato da dentisti e aghi di avere denti fissi nuovi. Si utilizza la Tac 3D, che scansiona il volto del paziente e lo ricostruisce digitalmente in tre dimensioni. In questo caso, si studierà attentamente la situazione iniziale su cui poi si deve intervenire. Se necessario, si potrà fare al computer la simulazione dell’operazione chirurgica.

Nel dormiveglia l’operazione senza bisturi

Per chi ha paura del dolore, esiste la possibilità della sedazione cosciente. In tal modo, il paziente si tranquillizzerà durante la preparazione all’operazione. E durante la seduta non avvertirà alcun dolore. Si sta come in uno stato di dormiveglia, si è coscienti, ma non si avvertono fastidi o agitazione. Le nuove tecnologie fanno il resto, riducendo al minimo l’impatto sul paziente e consentendo una guarigione dei tessuti più veloce.

Si utilizza, in questi casi, anche l’implantologia computer guidata. In pratica, laddove possibile, si possono applicare gli impianti dentali e i nuovi denti fissi senza necessità di utilizzare il bisturi e senza i relativi punti di sutura. Meno invasività, dunque, e più rapidità nella guarigione dei tessuti.

I nuovi studi e le nuove tecnologie applicate alla branca dell’implantologia hanno davvero rivoluzionato questo mondo. Oggi riavere denti come nuovi, riprendere a masticare e a sorridere, lasciare da parte l’imbarazzo per la mancanza dei denti, è molto più semplice. La paura viene estirpata alla radice grazie alla sedazione cosciente. I professionisti possono far vedere al paziente prima sul computer ciò che verrà fatto poco dopo, spiegando anche meglio ogni passo dell’intervento.

I migliori specialisti dell’implantologia si trovano a Perugia.

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Expodental Meeting 2019: il programma completo dell’evento

Tutto pronto a Rimini per l’Expodental Meeting 2019, in programma dal 16 al 18 maggio. Si tratta di un evento organizzato da Unidi – Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane – che vede sempre tantissimi addetti ai lavori partecipare per aggiornarsi e formarsi. Gli espositori sono più di 300 e arrivano da tutto il mondo. Per il programma scientifico – culturale, sono invece una trentina le organizzazioni coinvolte (associazioni e società scientifiche). Expondental è un susseguirsi di eventi clinici ed extra clinici (con diversi corsi accreditati Ecm) con più di cento relatori di altissimo livello. Non mancano i workshop organizzate dalle aziende che espongono.

Quest’anno il programma è diviso a seconda delle specialità odontoiatriche e odontotecniche. Ecco quindi, per l’implantologia, i relatori del Coci (Cenacolo Odontostomatologico del Centro Italia) e di Coi-Aiog: parleranno degli impianti zigomatici e dei fattori di predicibilità nel carico immediato. Sarà presente, a Rimini, anche l’università della Sapienza di Roma nella giornata dedicata alla chirurgia parodontale e implantare. Per quella protesica, è stata organizzata un’intera giornata dall’Associazione Amici di Brugg, un corso Andi e, per il flusso digitale in protesi, ci sarà per il terzo anno consecutivo l’Aiop.

La Sala Expo3D ospiterà la Digital Dental Academy e il Digital Group del San Raffaele per l’implanto-protesi digitale e i relatori Sido per l’ortodonzia. Continuerà il percorso formativo sul laser nell’odontoiatria, cominciato l’anno scorso con Silo (Società Italiana Laser in Odontostomatologia) e Aiola (Accademia internazionale di odontoiatria laser assistita). Si aggiungono relatori dell’Università di Genova e della Laser Excellence Academy for Dentistry.

Spazio anche alla conservativa e focus sull’odontotecnico

Per quel che riguarda la conservativa, ecco Aic (Accademia italiana di conservativa) e Sidoc (Società italiana di odontoiatria conservativa): per l’endodonzia la Sie parlerà di fallimento endodontico. Relatori di Gisos (Gruppo italiano studio osteointegrazione e osteosintesi) e dell’Università di Ancona relazioneranno sugli aspetti patologici, in particolare sul carcinoma orale. Rinnovata la collaborazione con Coi Aiog (Cenacolo Odontostomatologico Italiano) che, con Sioh (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap) e Siocmf (Società italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale), porterà all’attenzione di tutti un progetto di medicina odontoiatrica e sulla prevenzione.

Ci saranno poi eventi sull’igiene dentale e che interessano l’assistente di studio odontoiatrico, a cura di Aidfi (Associazione Igienisti Dentali Italiani) e Unid (Unione Nazionale Igienisti Dentali), e di Dea (Italian Dentale Assistant) e Aiaso (Associazione italiana assistenti studio odontoiatrico). Appuntamenti previsti pure per marketing, comunicazione a management dello studio. Sull’andamento del mercato e i trend, Andi presenterà l’analisi congiunturale 2018. Unidi, con Cao (Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine Medici e Odontoiatri), si occuperà di aggiornamento su pubblicità e assicurazione.

Focus del 2019 sulla figura dell’odontotecnico, con il rilancio da parte di Unidi del progetto Tecnodental: eventi dedicati interamente all’odontotecnica, in collaborazione con Antlo (Associazione Nazionale Titolari di Laboratorio Odontotecnico), Associazione Amici di Brugg e Sno/Cna. Va ricordato che l’Expodental Meeting 2019 cade nel cinquantesimo anniversario di Unidi. I festeggiamenti saranno nei padiglioni della fiera venerdì 17 maggio.

A Terni trovi il migliori professionisti di implantologia.

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Impianto dentale: quando ci troviamo davanti ai dubbi

Hai un dente malato, ma non sai se è meglio sostituirlo con un impianto o tenerlo e curarlo. Il bivio c’è per tutti, prima o poi. Cosa è meglio? L’impianto o protesi dentale ha un’efficienza straordinaria in chi ha perso uno o più denti. Esteticamente, al giorno d’oggi, si ottiene un risultato particolarmente soddisfacente e pure a livello funzionale, ci si avvicina tantissimo ormai al funzionamento di un dente naturale.

Se pensiamo ai rischi, la protesi dentale è una tra le più sicure del corpo umano. Il successo si ottiene con percentuali che oscillano tra il 90 e il 100 per cento quando si hanno 16 anni. Con vita utile che può arrivare anche a 40 anni contro quella d’anca o del ginocchio che bisogna sostituire solitamente dopo 15 – 20 anni. Quindi un impianto dentale ha una vita doppia, solitamente, rispetto alle altre protesi. Naturalmente, i 40 anni di cui sopra valgono se il paziente si sottopone a controlli periodici e se segue le direttive del proprio dentista.

Meglio tenersi il dente e curarlo o mettere l’impianto?

Chiaro che la perfezione assoluta non è stata ancora raggiunta. E così anche un impianto dentale può andare incontro ad alcune criticità, in special modo nei pazienti che soffrono di diabete o che fumano tanto. Così come in quelli che hanno perso i denti per parodontite, per infezioni come la peri-implantite. Quindi, per essere chiari, è molto più facile prevenire e poi curare le malattie dei denti piuttosto che le ‘malattie’ degli impianti.

La risposta alla domanda dell’inizio, dunque, è che è sempre meglio provare a mantenere e curare il dente malato piuttosto che fare ricorso a un impianto. Non è questa la prima scelta. Naturalmente, prima di sottoporsi a un intervento di questo tipo, il paziente viene informato su rischi e benefici mantenendo il dente e curandolo o sostituendolo con la protesi.

Non si tratta di demonizzare l’impianto dentale, naturalmente. Anzi. Oggi risulta una soluzione ottimale, come abbiamo scritto poche righe più su. La soluzione plantare può infatti concedere una seconda opportunità alla zona. Esteticamente il lavoro oggi soddisfa tutti ed è di grande qualità. A livello funzionale, pure. Come qualsiasi cosa di ‘esterno’, però, non sarà mai come ciò che la natura ci fornisce direttamente. Una carie è curabile, lo sbiancamento dei denti si può fare periodicamente. Ci sono tanti modi per curare un dente o più denti malati. Se però si vuole ricorrere direttamente all’impianto, dopo aver saputo i pro e i contro, oggi gli studi dentistici italiani sono tutti all’avanguardia.

In particolare, per gli impianti dentali, i migliori professionisti li trovi a Terni.

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Impianti e ponti: in 3D le microlesioni si vedono subito

Impianti e ponti: i vantaggi visti in 3D

Ora è possibile scoprire se ci sono crepe sui ponti dentali o sugli impianti prima che si propaghino e diventino quindi irrecuperabili. Merito di una nuova tecnologia, sviluppata oltreoceano, negli States, che utilizza il 3D.

Per arrivare a questo risultato, si è lavorato alacremente all’Università del Texas, ma il risultato valeva tutto lo sforzo fatto: si riescono a vedere lesioni microscopiche e impercettibili in altro modo. Il che permette poi di porvi riparo prima che il danno peggiori.

La ricerca è approdata sulle pagine di ‘Nature Communications’. Non solo, adesso, gli operatori del settore saranno in grado di riparare prima che sia impossibile, ma saranno capaci di sviluppare ponti e impianti più resistenti, con materiale migliore. Ma come si è svolto l’esame obiettivo?

Michael Demkowicz ha guidato un’equipe che ha osservato, con il più potente dei microscopi, una piccolissima fessura al Laboratorio Nazionale delle Argonne. Poi, il gruppo ha assistito al suo propagarsi, riuscendo dunque a individuare i punti deboli lungo il suo percorso.

L’esperimento in sintesi

È stato utilizzato per l’esperimento un metallo, in quanto materiale che si danneggia particolarmente e facilmente a causa dell’idrogeno, in particolare quello che si trova in acqua. Il processo si chiama ‘infragilimento da idrogeno‘.

E provoca fratture improvvise. In realtà, questa cosa si sa da 150 anni, ma solo adesso si riesce a capirne il modo di agire.

Peter Kenesei, uno degli autori dello studio, a questo proposito spiega: “Siccome il meccanismo di infragilimento da idrogeno è ancora ai più sconosciuto, gli ingegneri devono progettare usando materiali per coprire qualsiasi frattura improvvisa, facendo aumentare i costi”.

Finora era possibile analizzare i danni solo una volta che avvenivano. Grazie alla nuova tecnica, potrebbe esserci una prevenzione più efficace e meno costosa.

“È molto meglio che arrivare sulla scena del crimine dopo che il delitto è già stato compiuto” ha usato una metafora Demkowicz.

I ricercatori hanno potuto analizzare le micro crepe in una lega di nichel, identificando ben 10 microstrutture che potrebbero rendere i metalli più forti e meno esposti al danno da idrogeno.

Ci vorrà tempo prima di assistere all’arrivo di questa tecnica per ponti e impianti dentali negli studi odontoiatrici. Le microlesioni sono più complicate da capire della struttura a doppia elica del Dna. Parola di ricercatori.

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L’impianto dentale: quanto può durare?

Impianto dentale: durata ed efficienza

L’impianto dentale è il miglior modo per sostituire un dente mancante, estratto perché ormai compromesso in maniera assolutamente definitiva. Molti si domandano quanto possa durare dunque un impianto dentale.

In realtà, non c’è una risposta univoca a questa domanda. Le situazioni diverse possono infatti influire. Fin dal momento dell’operazione chirurgica di inserimento.

Serve una persona che sappia esattamente quello che fa, non solo durante l’intervento, ma anche prima con una pianificazione precisa dei vari step.

Poi, il tempo di durata dell’impianto dipende dalla salute del paziente. Ma, soprattutto, dalla possibile presenza di piorrea non controllata.

Insomma, più sedute dal dentista per controllo e igiene vengono fatte, più a lungo durerà l’impianto. Che si comporta come una vera e propria struttura, che necessita di manutenzione. Di terapie, insomma.

La garanzia che si può offrire sta nei controlli periodici. Inutile dare tempi precisi se non si sa poi come il paziente si comporterà dopo l’operazione. Va avvertito di questo colui o colei che si sottopone all’intervento di implantologia.

Ci sono comunque case produttrici che utilizzano materiali di altissimo livello, che hanno tutte le certificazioni. Il materiale viene dunque venduto con garanzia a vita. Il paziente, invece, nel caso in cui l’impianto dopo alcuni anni dovesse dare problemi o se dovesse esserci deterioramento, potrà sostituirlo con uno nuovo.

Gli impianti dentali sono i migliori amici di chi non vuole dover fare ricorso alla vecchia dentiera. Studi recenti hanno dimostrato che la durata media di un impianto dentale, nel 95 per cento dei casi, non si spinge oltre i 10 – 15 anni.

Se il paziente è in buona salute, non beve e non fuma e fa una dieta equilibrata, se gli ossi della mascella e della mandibola non hanno malattie e mantengono buona densità e spessore, se vengono seguite scrupolosamente le indicazioni dello specialista, allora la durata può benissimo superare questo tempo stimato.

L’igiene quotidiana poi ha un ruolo determinante nella tenuta di un impianto.

A proposito, sapete che è bene distinguere tra tempo medio di vita della protesi e della vite in titanio? A pesare maggiormente è la prima, che dipende dalla resistenza dei materiali e da tutti i ‘se’ che abbiamo elencato sopra.

Meno preoccupazioni, invece, per la durata della vite, garantita sostanzialmente a vita. Dovesse rompersi, probabilmente c’è stato qualche errore mentre si pianificava l’intervento. Patologie come il bruxismo o il serraggio delle arcate dentarie dovute a tensione possono portare parimenti alla rottura o all’allentamento delle viti inserite.

La spesa per un impianto dentale può variare da 1.500 a 5 mila euro a dente. Anche per questo motivo, chi si sottopone a questa operazione, ha molto interesse a sapere quanto durerà.

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