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Denti spezzati trattati con staminali: la polpa si rigenera

Denti spezzati: le nuove tecniche di rigenerazione

I denti spezzati possono ricrescere. La scoperta è stata fatta da un’equipe di odontoiatria infantile, che ha lavorato utilizzando cellule staminali prelevate dalla radice dei denti da latte dei bambini al fine di rigenerare elementi permanenti che si erano rotti.

La ricerca è stata effettuata alla Quarta Università di Medicina di Xi-an, in Cina. Il team era composto da Songtao Shi (Università della Pennsylvania), Yan Jin, Kun Xuan e Bei Li.

Poi è stata pubblicata su ‘Science Translational Medicine’. Inutile dire che si tratta di uno studio che può avere svariate applicazioni.

Infatti, quando un bambino che sta giocando cade, rovinandosi la bocca, c’è il rischio che la botta vada a colpire un dente permanente in formazione. Il che può impedire l’afflusso di sangue e il conseguente sviluppo della radice.

Come funziona

Dopo l’infortunio, però, si possono ripristinare tutti gli elementi a livello di polpa, dentina, smalto, legamenti, connettivo, circolazione sanguigna e terminazioni nervose. Riparare quindi interamente il danno.

Shi spiega il lavoro così: “Questo trattamento restituisce ai pazienti il sorriso, la sensibilità. Scongiura la devitalizzazione. Possono sentire di nuovo il caldo e il freddo, hanno di nuovo denti vivi”. Prosegue: “Finora abbiamo dati di follow-up per due-tre anni e abbiamo dimostrato che questa è una terapia sicura ed efficace”.

Shi lavora da dieci anni circa sulle possibilità delle cellule staminali dentali. Tutto nacque dopo averle scoperte nei denti da latte di sua figlia.

Cristiano Tomasi, associato presso il dipartimento di Parodontologia dell’Università svedese di Goteborg, nonché membro della Società italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP), dice: “Se nei bambini una caduta porta a una frattura, può succedere che il nervo del dente resti esposto parzialmente”.

Cosa che può provocare un’infezione e, quindi, alla devitalizzazione del dente stesso. Finora, per evitare questo inconveniente, si cercava di mantenere la polpa vitale con l’incappucciamento della polpa, riempiendo se possibile la cavità con materiale artificiale in grado di far ricostituire la dentina.

Un processo chiamato ‘apecificazione’ che, però, non sempre portano a guarigione completa di dente e radice.

Ecco perché la ricerca cinese-americana è in grado di rivoluzionare la situazione. Lo studio è stato compiuto su 40 bambini cinesi con incisivo permanente danneggiato; 30 sono stati sottoposti al trattamento con staminali, gli altri 10 con apecificazione.

Dopo 12 mesi, sono stati controllati tutti e 40. Soltanto i denti di chi era stato curato con le staminali aveva di nuovo sensibilità. Facendo ulteriori indagini, si è scoperto che le cellule staminali avevano portato alla rigenerazione di varie parti della polpa dentale.

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