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Ortodonzia posturale: gli strumenti più utili

Mal di schiena, cefalea, prestazioni sportive: e se la soluzione migliore fosse il dentista? A volte c’è incredulità nel crederci, ma molto spesso invece dipendono proprio dai denti alcune patologie. L’ortodonzia posturale agisce proprio in questo ambito. E fornisce gli strumenti più adatti per risolvere i problemi principali.

Il bite è l’apparecchio che ammortizza l’attrito verticale tra i denti: viene solitamente consigliato in caso di bruxismo e come protezione in ambito sportivo, dove migliora le performance atletiche. Le placche occlusali ripristinano, invece, la corretta funzionalità dei muscoli atti alla masticazione e di quelli posturali nei disturbi temporo-mandibolari.

Se la malocclusione dentale dipende da mancanza di uno o più denti o da otturazioni non eseguite bene, la soluzione migliore è una protesi di ottimo livello o la limatura/rifacimento dell’otturazione stessa. Per la prevenzione, nei bambini, si utilizzano gli apparecchi, mobili o fissi, invisibili. Può essere utile anche negli adulti. Si pratica l’estrazione dentale nei casi di denti del giudizio in presenza di eruzione incompleta o di interferenza con i denti vicini.

Si può ricorrere anche alla chirurgia, ma solamente nei casi estremi, ossia malformazioni congenite della mascella o della mandibola. Infine, non si può trascurare l’educazione alla salute dentale. Il pedodonzista, in collaborazione con mamma e papà, supporta il bambino a mettere da parte le abitudini non corrette che provocano la malocclusione: il ciuccio, la respirazione a bocca aperta oppure la masticazione solo da una parte.

Ortodonzia posturale: le malocclusioni

Le malocclusioni dentali possono essere di tre tipi, diagnosticabili dal dentista e dal posturologo. Quelle di prima classe impattano sui denti dell’arcata superiore che sovrastano leggermente quelli dell’arcata inferiore. L’occlusione dei molari è corretta, ma possono verificarsi il morso profondo, aperto o l’affollamento dentale.

La malocclusione di seconda classe provoca invece un avanzamento della testa, con adeguamento della postura, e quindi lordosi e di nuovo mialgie. L’asimmetria laterale provoca invece torsioni compensatorie che portano, oltre all’alterazione posturale, otalgie e cefalea tensiva. L’arcata mascellare sporge eccessivamente rispetto a quella mandibolare oppure quest’ultima è troppo piccola rispetto alla prima.

La malocclusione di terza classe genera un arretramento della testa rispetto alla posizione normale, con l’arcata superiore che è arretrata rispetto a quella inferiore. Si sposta di conseguenza anche il baricentro e il corpo che cerca di adattarsi provoca mialgie e cifosi. Può causare morso inverso,

Infine, abbiamo il disturbo temporo-mandibolare (Atm), che si appoggia sullo ioide, che è responsabile di contrazioni patologiche ai fasci muscolari discendenti, con ripercussioni su bacino e spalle.

Malocclusione e Atm si diagnosticano con un esame obiettivo del cavo orale, l’analisi posturale e cefalometrica, ovvero lo studio delle proporzioni tra le componenti dello scheletro, dentali e dei tessuti molli della testa. E ancora: con l’ortopanoramica e con una Tac. Se siamo in presenza di bruxismo, si può fare ricorso all’elettromiografia dei muscoli della masticazione, in modo da indagare sull’attività muscolare durante il sonno.

Perché è così importante avere una postura corretta? Perché permette di sfruttare del tutto il potenziale di efficienza. Alterandolo, possono verificarsi mialgie, alterazioni dell’equilibrio, scoliosi, cifosi e lordosi, cervicalgie, diminuzione della forza, cefalea tensiva. La malocclusione e l’Atm provocano l’anomala contrazione dei muscoli della masticazione, direttamente o indirettamente, andando a influenzare quelli del collo, con effetto a cascata. Ne deriva squilibrio, che il corpo cerca di compensare con conseguenti disturbi, tra cui vanno segnalati anche quelli visivi e gli acufeni.

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