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Tags Archives: Terni

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‘Morso profondo’: che cos’è e quali disturbi provoca

Che cos’è il ‘morso profondo‘? È una delle principali malocclusioni, ma spesso viene considerato come una imperfezione estetica. Si temporeggia, insomma, e spesso si desiste dal sistemare questo problema di salute. Che dà fastidio alla masticazione e alla pronuncia, ma che provoca anche le apnee ostruttive notturne. Intervenire al più presto è dunque utile.

Quando si soffre di ‘morso profondo‘ significa che gli incisivi dell’arca superiore coprono eccessivamente quelli inferiori. La condizione normale di copertura è di 2 millimetri, quando si arriva a 4 o più siamo nella condizione di cui stiamo parlando (morso profondo o coperto). Ci sono casi in cui gli incisivi superiori arrivano addirittura a toccare la gengiva vestibolare degli incisivi inferiori, mentre quelli inferiori possono toccare pure il palato. Si creano in questo modo lesioni alle mucose e danni ai tessuti di sostegno dei denti che possono essere gravi.

Quali sono i sintomi del ‘morso profondo‘? Oltre all’aspetto puramente estetico, ci sono diversi aspetti della salute orale: difficoltà a masticare, respirazione e pronuncia di alcune parole, più possibilità di carie e maggiore predisposizione alla parodontite. A causa del ‘morso profondo‘, che provoca un muro nella parte anteriore della bocca, la mandibola cresce più indietro, determinando un’invasione del tratto aereo posteriore (Pas), con conseguente riduzione del flusso respiratorio con l’insorgenza delle apnee ostruttive del sonno (Osas).

Anche la postura risente del ‘morso profondo’

Attenzione poi ad altri problemi che possono essere causati dal ‘morso profondo‘: posturali e alla colonna vertebrale. La posizione del cranio, rispetto alla colonna vertebrale, non è stabilita soltanto dai muscoli del collo, ma anche da un sistema formato dai muscoli sottoioidei, dei sopraioidei e dagli elevatori della mandibola. Quest’ultima, insomma, ha un ruolo fondamentale nella postura che finiamo per assumere. Solitamente, chi è affetto da ‘morso profondo‘, è curvo. A causa della postura del capo, il paziente può anche presentare un’accentuazione della lordosi cervicale e dolori nella zona cervicale.

Per curare al meglio il ‘morso profondo‘, prima si interviene e meglio è. Dai sei anni fino all’età dello sviluppo è molto importante iniziare una terapia ortodontica. E il motivo è presto detto: essendo una problematica di natura scheletrica, se si usano apparecchiature ortodontiche funzionali (con apparecchi mobili) mentre si sviluppano le ossa del bambino e poi del pre-adolescente, è molto probabile che si guidi la crescita verso un’occlusione fisiologica che elimini il ‘morso profondo‘ in via di formazione. Se si interviene a sviluppo ultimato, non si potranno più modificare i rapporti ossei esistenti, se non con interventi di chirurgia maxillo-facciale, e il trattamento sarà limitato alle strutture dentali.

I migliori professionisti per risolvere il morso profondo li trovi a Terni.

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Impianto dentale: quando ci troviamo davanti ai dubbi

Hai un dente malato, ma non sai se è meglio sostituirlo con un impianto o tenerlo e curarlo. Il bivio c’è per tutti, prima o poi. Cosa è meglio? L’impianto o protesi dentale ha un’efficienza straordinaria in chi ha perso uno o più denti. Esteticamente, al giorno d’oggi, si ottiene un risultato particolarmente soddisfacente e pure a livello funzionale, ci si avvicina tantissimo ormai al funzionamento di un dente naturale.

Se pensiamo ai rischi, la protesi dentale è una tra le più sicure del corpo umano. Il successo si ottiene con percentuali che oscillano tra il 90 e il 100 per cento quando si hanno 16 anni. Con vita utile che può arrivare anche a 40 anni contro quella d’anca o del ginocchio che bisogna sostituire solitamente dopo 15 – 20 anni. Quindi un impianto dentale ha una vita doppia, solitamente, rispetto alle altre protesi. Naturalmente, i 40 anni di cui sopra valgono se il paziente si sottopone a controlli periodici e se segue le direttive del proprio dentista.

Meglio tenersi il dente e curarlo o mettere l’impianto?

Chiaro che la perfezione assoluta non è stata ancora raggiunta. E così anche un impianto dentale può andare incontro ad alcune criticità, in special modo nei pazienti che soffrono di diabete o che fumano tanto. Così come in quelli che hanno perso i denti per parodontite, per infezioni come la peri-implantite. Quindi, per essere chiari, è molto più facile prevenire e poi curare le malattie dei denti piuttosto che le ‘malattie’ degli impianti.

La risposta alla domanda dell’inizio, dunque, è che è sempre meglio provare a mantenere e curare il dente malato piuttosto che fare ricorso a un impianto. Non è questa la prima scelta. Naturalmente, prima di sottoporsi a un intervento di questo tipo, il paziente viene informato su rischi e benefici mantenendo il dente e curandolo o sostituendolo con la protesi.

Non si tratta di demonizzare l’impianto dentale, naturalmente. Anzi. Oggi risulta una soluzione ottimale, come abbiamo scritto poche righe più su. La soluzione plantare può infatti concedere una seconda opportunità alla zona. Esteticamente il lavoro oggi soddisfa tutti ed è di grande qualità. A livello funzionale, pure. Come qualsiasi cosa di ‘esterno’, però, non sarà mai come ciò che la natura ci fornisce direttamente. Una carie è curabile, lo sbiancamento dei denti si può fare periodicamente. Ci sono tanti modi per curare un dente o più denti malati. Se però si vuole ricorrere direttamente all’impianto, dopo aver saputo i pro e i contro, oggi gli studi dentistici italiani sono tutti all’avanguardia.

In particolare, per gli impianti dentali, i migliori professionisti li trovi a Terni.

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