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Tags Archives: Implantologia

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Expodental Meeting 2019: il programma completo dell’evento

Tutto pronto a Rimini per l’Expodental Meeting 2019, in programma dal 16 al 18 maggio. Si tratta di un evento organizzato da Unidi – Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane – che vede sempre tantissimi addetti ai lavori partecipare per aggiornarsi e formarsi. Gli espositori sono più di 300 e arrivano da tutto il mondo. Per il programma scientifico – culturale, sono invece una trentina le organizzazioni coinvolte (associazioni e società scientifiche). Expondental è un susseguirsi di eventi clinici ed extra clinici (con diversi corsi accreditati Ecm) con più di cento relatori di altissimo livello. Non mancano i workshop organizzate dalle aziende che espongono.

Quest’anno il programma è diviso a seconda delle specialità odontoiatriche e odontotecniche. Ecco quindi, per l’implantologia, i relatori del Coci (Cenacolo Odontostomatologico del Centro Italia) e di Coi-Aiog: parleranno degli impianti zigomatici e dei fattori di predicibilità nel carico immediato. Sarà presente, a Rimini, anche l’università della Sapienza di Roma nella giornata dedicata alla chirurgia parodontale e implantare. Per quella protesica, è stata organizzata un’intera giornata dall’Associazione Amici di Brugg, un corso Andi e, per il flusso digitale in protesi, ci sarà per il terzo anno consecutivo l’Aiop.

La Sala Expo3D ospiterà la Digital Dental Academy e il Digital Group del San Raffaele per l’implanto-protesi digitale e i relatori Sido per l’ortodonzia. Continuerà il percorso formativo sul laser nell’odontoiatria, cominciato l’anno scorso con Silo (Società Italiana Laser in Odontostomatologia) e Aiola (Accademia internazionale di odontoiatria laser assistita). Si aggiungono relatori dell’Università di Genova e della Laser Excellence Academy for Dentistry.

Spazio anche alla conservativa e focus sull’odontotecnico

Per quel che riguarda la conservativa, ecco Aic (Accademia italiana di conservativa) e Sidoc (Società italiana di odontoiatria conservativa): per l’endodonzia la Sie parlerà di fallimento endodontico. Relatori di Gisos (Gruppo italiano studio osteointegrazione e osteosintesi) e dell’Università di Ancona relazioneranno sugli aspetti patologici, in particolare sul carcinoma orale. Rinnovata la collaborazione con Coi Aiog (Cenacolo Odontostomatologico Italiano) che, con Sioh (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap) e Siocmf (Società italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale), porterà all’attenzione di tutti un progetto di medicina odontoiatrica e sulla prevenzione.

Ci saranno poi eventi sull’igiene dentale e che interessano l’assistente di studio odontoiatrico, a cura di Aidfi (Associazione Igienisti Dentali Italiani) e Unid (Unione Nazionale Igienisti Dentali), e di Dea (Italian Dentale Assistant) e Aiaso (Associazione italiana assistenti studio odontoiatrico). Appuntamenti previsti pure per marketing, comunicazione a management dello studio. Sull’andamento del mercato e i trend, Andi presenterà l’analisi congiunturale 2018. Unidi, con Cao (Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine Medici e Odontoiatri), si occuperà di aggiornamento su pubblicità e assicurazione.

Focus del 2019 sulla figura dell’odontotecnico, con il rilancio da parte di Unidi del progetto Tecnodental: eventi dedicati interamente all’odontotecnica, in collaborazione con Antlo (Associazione Nazionale Titolari di Laboratorio Odontotecnico), Associazione Amici di Brugg e Sno/Cna. Va ricordato che l’Expodental Meeting 2019 cade nel cinquantesimo anniversario di Unidi. I festeggiamenti saranno nei padiglioni della fiera venerdì 17 maggio.

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Denti spezzati trattati con staminali: la polpa si rigenera

Denti spezzati: le nuove tecniche di rigenerazione

I denti spezzati possono ricrescere. La scoperta è stata fatta da un’equipe di odontoiatria infantile, che ha lavorato utilizzando cellule staminali prelevate dalla radice dei denti da latte dei bambini al fine di rigenerare elementi permanenti che si erano rotti.

La ricerca è stata effettuata alla Quarta Università di Medicina di Xi-an, in Cina. Il team era composto da Songtao Shi (Università della Pennsylvania), Yan Jin, Kun Xuan e Bei Li.

Poi è stata pubblicata su ‘Science Translational Medicine’. Inutile dire che si tratta di uno studio che può avere svariate applicazioni.

Infatti, quando un bambino che sta giocando cade, rovinandosi la bocca, c’è il rischio che la botta vada a colpire un dente permanente in formazione. Il che può impedire l’afflusso di sangue e il conseguente sviluppo della radice.

Come funziona

Dopo l’infortunio, però, si possono ripristinare tutti gli elementi a livello di polpa, dentina, smalto, legamenti, connettivo, circolazione sanguigna e terminazioni nervose. Riparare quindi interamente il danno.

Shi spiega il lavoro così: “Questo trattamento restituisce ai pazienti il sorriso, la sensibilità. Scongiura la devitalizzazione. Possono sentire di nuovo il caldo e il freddo, hanno di nuovo denti vivi”. Prosegue: “Finora abbiamo dati di follow-up per due-tre anni e abbiamo dimostrato che questa è una terapia sicura ed efficace”.

Shi lavora da dieci anni circa sulle possibilità delle cellule staminali dentali. Tutto nacque dopo averle scoperte nei denti da latte di sua figlia.

Cristiano Tomasi, associato presso il dipartimento di Parodontologia dell’Università svedese di Goteborg, nonché membro della Società italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP), dice: “Se nei bambini una caduta porta a una frattura, può succedere che il nervo del dente resti esposto parzialmente”.

Cosa che può provocare un’infezione e, quindi, alla devitalizzazione del dente stesso. Finora, per evitare questo inconveniente, si cercava di mantenere la polpa vitale con l’incappucciamento della polpa, riempiendo se possibile la cavità con materiale artificiale in grado di far ricostituire la dentina.

Un processo chiamato ‘apecificazione’ che, però, non sempre portano a guarigione completa di dente e radice.

Ecco perché la ricerca cinese-americana è in grado di rivoluzionare la situazione. Lo studio è stato compiuto su 40 bambini cinesi con incisivo permanente danneggiato; 30 sono stati sottoposti al trattamento con staminali, gli altri 10 con apecificazione.

Dopo 12 mesi, sono stati controllati tutti e 40. Soltanto i denti di chi era stato curato con le staminali aveva di nuovo sensibilità. Facendo ulteriori indagini, si è scoperto che le cellule staminali avevano portato alla rigenerazione di varie parti della polpa dentale.

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Impianti e ponti: in 3D le microlesioni si vedono subito

Impianti e ponti: i vantaggi visti in 3D

Ora è possibile scoprire se ci sono crepe sui ponti dentali o sugli impianti prima che si propaghino e diventino quindi irrecuperabili. Merito di una nuova tecnologia, sviluppata oltreoceano, negli States, che utilizza il 3D.

Per arrivare a questo risultato, si è lavorato alacremente all’Università del Texas, ma il risultato valeva tutto lo sforzo fatto: si riescono a vedere lesioni microscopiche e impercettibili in altro modo. Il che permette poi di porvi riparo prima che il danno peggiori.

La ricerca è approdata sulle pagine di ‘Nature Communications’. Non solo, adesso, gli operatori del settore saranno in grado di riparare prima che sia impossibile, ma saranno capaci di sviluppare ponti e impianti più resistenti, con materiale migliore. Ma come si è svolto l’esame obiettivo?

Michael Demkowicz ha guidato un’equipe che ha osservato, con il più potente dei microscopi, una piccolissima fessura al Laboratorio Nazionale delle Argonne. Poi, il gruppo ha assistito al suo propagarsi, riuscendo dunque a individuare i punti deboli lungo il suo percorso.

L’esperimento in sintesi

È stato utilizzato per l’esperimento un metallo, in quanto materiale che si danneggia particolarmente e facilmente a causa dell’idrogeno, in particolare quello che si trova in acqua. Il processo si chiama ‘infragilimento da idrogeno‘.

E provoca fratture improvvise. In realtà, questa cosa si sa da 150 anni, ma solo adesso si riesce a capirne il modo di agire.

Peter Kenesei, uno degli autori dello studio, a questo proposito spiega: “Siccome il meccanismo di infragilimento da idrogeno è ancora ai più sconosciuto, gli ingegneri devono progettare usando materiali per coprire qualsiasi frattura improvvisa, facendo aumentare i costi”.

Finora era possibile analizzare i danni solo una volta che avvenivano. Grazie alla nuova tecnica, potrebbe esserci una prevenzione più efficace e meno costosa.

“È molto meglio che arrivare sulla scena del crimine dopo che il delitto è già stato compiuto” ha usato una metafora Demkowicz.

I ricercatori hanno potuto analizzare le micro crepe in una lega di nichel, identificando ben 10 microstrutture che potrebbero rendere i metalli più forti e meno esposti al danno da idrogeno.

Ci vorrà tempo prima di assistere all’arrivo di questa tecnica per ponti e impianti dentali negli studi odontoiatrici. Le microlesioni sono più complicate da capire della struttura a doppia elica del Dna. Parola di ricercatori.

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