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Tags Archives: spazzolino

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Parodontologia: che cos’è la gengivite e come si cura

Gengive che sanguinano? È uno dei primi sintomi della gengivite, una delle patologie di cui si occupa la parodontologia. Prima di arrivare al sanguinamento, in realtà, c’è l’infiammazione delle gengive che deve mettere in allarme. Pur essendo una condizione piuttosto comune nell’essere umano, siccome può presentarsi in forma lieve, a volte non si sa di soffrirne. Ma attenzione perché può poi diventare parodontite, che a sua volta è invece una condizione irreversibile capace di portare alla perdita dei denti e alla lesione dell’osso della mandibola.

Quando la gengiva è infiammata, è il momento di andare dal dentista per una visita. Che prima di tutto deve capire cosa ha causato la gengivite. Solitamente, si tratta di un accumulo di placca batterica che giorno per giorno si è formata sui denti. Significa che l’igiene orale non è stata corretta perché sarebbe sufficiente spazzolarsi quotidianamente per rimuoverla, aggiungendo l’utilizzo di un collutorio e del filo interdentale. Lasciarla lì dov’è, invece, provoca una sicura infezione batterica, che causa l’infiammazione gengivale. Varie sono i motivi che possono portare a soffrire di questa malattia.

Della scarsa o sbagliata igiene orale già abbiamo parlato. Anche fumare o masticare tabacco è causa primaria, così come il diabete, l’utilizzo di alcuni medicinali, alcune otturazioni danneggiate, la gravidanza a causa degli sbalzi ormonali e infine la predisposizione genetica.

Parodontologia: i sintomi della gengivite

Siete abituati a controllare il colore delle gengive? Questo è un ottimo modo per scoprire la loro salute. Se il colore non vi convince o se provate fastidio, probabilmente sarà il caso di chiedere consiglio al dentista. Solitamente, i sintomi della gengivite sono quattro e non è detto che si abbiano tutti: si prova dolore quando si mastica o sei i cibi sono particolarmente freddi, le gengive sono rosse, sensibile o gonfie, sanguinano regolarmente, è in corso una regressione gengivale.

Meglio andare dal dentista anche se le gengive sanguinano usando lo spazzolino o passandoci il filo interdentale, pur non avvertendo dolore. Uno dei fattori determinanti nella cura di questa patologia è il tempo: prima ci si accorge di soffrirne, prima si interviene in modo adeguato.

Nel momento in cui si va dall’odontoiatra o dal parodontologo, questi consiglierà la pulizia professionale profonda per rimuovere la placca. Se la gengivite dovesse essere più avanzata, si dovrà ricorrere ad altri trattamenti che impediscano la progressione a parodontite. L’igiene orale resta uno dei capisaldi per trattare nel miglior modo possibile l’infiammazione gengivale. Sarà importante seguire le indicazioni del dentista anche sul tipo di dentifricio da utilizzare.

Ricordate che è necessario lavare in modo delicato i denti al termine di ogni pasto con uno spazzolino a setole morbide. Quelli a setola dura rischiano di stressare ulteriormente le gengive già gonfie. Passare ogni giorno il filo interdentale, non in modo troppo energico per evitare di irritare ulteriormente il bordo delle gengive. Se queste due operazioni risultassero fastidiose facendo sanguinare le gengive, si può provare a sciacquare la bocca con acqua tiepida e sale. Il sale, in particolare, riduce temporaneamente l’infiammazione. Infine, è determinante ridurre o eliminare totalmente l’uso del tabacco per permettere all’organismo di combattere e sconfiggere naturalmente le eventuali infezioni presenti.

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Pulizia dei denti: operazioni e strumenti necessari

Pulizia dei denti: scopri come

Pulirsi i denti è un rito. E, come tale, prevede alcune operazioni da eseguire in un certo modo. Ne va della corretta igiene della bocca. Proprio perché è una parte così importante del nostro corpo, va curata però nel modo giusto. Iniziando dallo spazzolino.

Guai a sbagliarlo. Uno troppo duro rischia non solo di danneggiare lo smalto dei denti, ma anche le gengive. Consigliato, dunque, uno spazzolino con setole in nylon, durezza media e testina piccola. Quest’ultima permette di pulire bene anche la parte posteriore della bocca.

Lo spazzolino elettrico è ‘in’, ossia si può usare al posto di quello manuale, assicurandosi sempre di utilizzarlo nel modo giusto.

Potete scrivervelo sul calendario o sullo smartphone, l’importante è non dimenticarlo: ogni tre mesi lo spazzolino andrebbe sostituito perché le setole, usate, perdono la forma iniziale e anche l’efficacia.

Ancora: sciacquare lo spazzolino ogni volta che si è usato è un’ottima regola. E poi? Bisogna tenerlo in posizione verticale per evitare che i microbi rimangano tra setola e manico.

Non c’è solo lo spazzolino nel perfetto kit per l’igiene orale. La scelta del dentifricio è personale: cambia a seconda di chi ha denti sensibili, di chi è più esposto alla carie o al tartaro.

Avere con sé pure il filo interdentale è altrettanto importante: lo potrete passare tra dente e dente prima dello spazzolino. Manca il colluttorio, senza alcol possibilmente e al fluoro. Va usato alla fine, per sciacquare la bocca dopo il lavaggio. Naturalmente, dentifricio e colluttorio non vanno ingeriti.

Come pulire i denti

A questo punto, resta da spiegare come pulire i denti. La quantità di dentifricio da mettere sulla testina dello spazzolino deve essere piccola, dopo averla leggermente bagnata d’acqua.

I denti si spazzolano tenendo un angolo di 45 gradi rispetto alle gengive. Spazzolate in modo verticale oppure circolare, partendo dalle gengive per arrivare alla parte finale della dentatura. Ogni zona va spazzolata per circa 15 secondi.

Ai molari, lo spazzolino va usato in posizione perpendicolare rispetto alle labbra. Le setole dunque vanno appoggiate su questi denti e poi mosse dall’interno verso l’esterno della bocca.

Non abbiamo ancora finito. Anche la lingua va spazzolata, il che evita di avere un cattivo alito. In commercio ci sono i puliscilingua, ma vanno bene anche le setole dello spazzolino.

La lingua è una parte delicata, dunque si deve procedere in modo delicato. Ancora 30 secondi per risciacquare con il colluttorio. Poi è il momento di pulire lo spazzolino per togliere i residui di dentifricio.

Se volete sapere quando è meglio lavare i denti, di sicuro la mattina dopo la colazione e la sera prima di andare a dormire. Dopo i pasti, ma non subito dopo. Il lavaggio medio dura due minuti.

È consigliabile pulirsi i denti anche dopo aver bevuto caffè, tè o vino rosso, che possono macchiarli. Infine, l’igiene orale non sostituisce i controlli periodici dal dentista, ogni sei mesi o un anno, per togliere tartaro o carie.

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